Osservatorio sulla Mobilità del Lavoro in Italia

a cura di Bruno Contini, editore Il Mulino

L’ Osservatorio sulla Mobilità del Lavoro nasce dall’esigenza di accrescere la consapevolezza su alcune tematiche intorno alle quali si sviluppa il dibattito sulla flessibilità del mercato del lavoro in Italia, e sui costi economici e sociali che la flessibilità impone sui lavoratori. Da un lato si documenta come, contrariamente a quanto sovente sostenuto, la mobilità del lavoro in Italia è elevata, in assoluto ed anche in rapporto a quella di molti altri paesi membri dell’Unione Europea. La cosa è tanto più sorprendente quando si consideri il livello di regolamentazione che contraddistingue il mercato del lavoro italiano. Dall’altro si intende approfondire il nesso causale tra la mobilità dei lavoratori e la struttura retributiva: l’esito di questa esplorazione avvalora l’ipotesi che la struttura retributiva italiana sia caratterizzata da una vischiosità elevata, probabile conseguenza di una eccessiva predeterminazione del salario in funzione dell’anzianità di carriera e nei passaggi tra livelli di inquadramento. Trova, quindi, conferma l’ipotesi secondo cui la flessibilità implicita nell’elevato turnover di posti-lavoro e lavoratori sia attribuibile anche alla rigidità della struttura retributiva._x000d_ _x000d_ “Le analisi sulla mobilità del lavoro e delle retribuzioni contenute in questo Osservatorio sono il frutto di esplorazioni statistiche e micro-econometriche su un campione longitudinale (employer-employee linked database) che collega le storie lavorative dei singoli a quella delle imprese di appartenenza. Il panel, di fonte INPS, può essere reso disponibile dal LABORatorio R. Revelli agli studiosi interessati per repliche e approfondimenti.” _x000d_ _x000d_ indice

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