L’ Osservatorio sulla Mobilità del Lavoro nasce dall’esigenza di accrescere la consapevolezza su alcune tematiche intorno alle quali si sviluppa il dibattito sulla flessibilità del mercato del lavoro in Italia, e sui costi economici e sociali che la flessibilità impone sui lavoratori. Da un lato si documenta come, contrariamente a quanto sovente sostenuto, la mobilità del lavoro in Italia è elevata, in assoluto ed anche in rapporto a quella di molti altri paesi membri dell’Unione Europea. La cosa è tanto più sorprendente quando si consideri il livello di regolamentazione che contraddistingue il mercato del lavoro italiano. Dall’altro si intende approfondire il nesso causale tra la mobilità dei lavoratori e la struttura retributiva: l’esito di questa esplorazione avvalora l’ipotesi che la struttura retributiva italiana sia caratterizzata da una vischiosità elevata, probabile conseguenza di una eccessiva predeterminazione del salario in funzione dell’anzianità di carriera e nei passaggi tra livelli di inquadramento. Trova, quindi, conferma l’ipotesi secondo cui la flessibilità implicita nell’elevato turnover di posti-lavoro e lavoratori sia attribuibile anche alla rigidità della struttura retributiva._x000d_ _x000d_ “Le analisi sulla mobilità del lavoro e delle retribuzioni contenute in questo Osservatorio sono il frutto di esplorazioni statistiche e micro-econometriche su un campione longitudinale (employer-employee linked database) che collega le storie lavorative dei singoli a quella delle imprese di appartenenza. Il panel, di fonte INPS, può essere reso disponibile dal LABORatorio R. Revelli agli studiosi interessati per repliche e approfondimenti.” _x000d_ _x000d_ indice