Dinamiche e persistenza della povertà in Italia: Un’analisi con microdati panel di fonte ECHP

Questo articolo stima le probabilità di entrare e uscire dallo stato di povertà (poverty dynamics) e la sua persistenza in Italia negli anni ‘90, attingendo dalle fonti longitudinali dello European Community Household Panel, 1994-2001. Combinando le stime dei tassi di uscita con quelli di rientro, l’articolo propone una misura di persistenza che tiene conto degli spell ripetuti in povertà. L’analisi preliminare dei dati mostra che per circa il 46% della popolazione il reddito è al di sotto della soglia di povertà in almeno uno degli 8 anni. Le stime forniscono un quadro di alto turnover in povertà per la maggior parte della popolazione: circa 48% di quelli che cadono in povertà riescono ad uscirne dopo solo un anno e tra il 19 e il 25% di coloro che escono vi rientrano dopo il primo anno, rendono necessario l’approccio a spell ripetuti. Utilizzando quest’ultimo, tra il 33 e il 40% di coloro che entrano in povertà è previsto rimanervi per un totale di almeno 4 anni su sette, circa il 30% vi rimane solo per un anno su sette, mentre tra il 7 e il 14% è previsto rimanere al di sotto della soglia per tutti e sette gli anni. Vengono altresì condotte delle analisi multivariate (modelli di durata a tempo discreto) per isolare i fattori familiari ed individuali, in particolare quelli collegati alla demografia e al mercato del lavoro, associati alle transizioni da e verso la povertà. I risultati sottolineano come determinati sottogruppi siano a rischio di “trappole della povertà”, sistematicamente rimanendo al di sotto della soglia più a lungo che il resto della popolazione._x000d_ _x000d_ Parole chiave:_x000d_ Dinamiche della povertà, tassi di uscita e di rientro, persistenza in povertà, spell ripetuti, modelli di durata.

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